martedì 16 luglio 2019

14 Luglio 2019 Karlsruhe – Milano.

Dalla mia pagina fb.

14 Luglio 2019 Karlsruhe – Milano.

Chiedo davvero scusa se uso ancora una volta FB per una cosa che non c'entra. Mi scoppia il cervello. E' sempre più difficile fare finta di vivere in un paese "normale". Io mi baso sempre su quello che vedo e che vivo, sono sempre in giro sui mezzi e penso che questo mi dia una visione abbastanza chiara sulla situazione sociale attuale. Sono appena rientrato a casa. Ok questo è stato il mio viaggio: sono sul treno, un Eurocity fantastico che in poche ore passa per tre paesi diversi, gran parte del viaggio è tra le Alpi, non ho speso nemmeno tanto. Tutto bene, parto in direzione Milano, la gente sale e scende, gente di tutti i tipi qualcuno parla, qualcuno ride, in generale tutto tranquillo mi godo il panorama. A metà, in svizzera, sale una ragazza sui 30 anni con uno zainone pensantissimo uguale al mio, ha il posto di fronte, la vedo in difficoltà e la aiuto a mettere su lo zaino. Mi ringrazia e basta. Vedo che ha un dizionario francese-Italiano e poi un libro sulla toscana. Niente, io leggo il mio libro e il viaggio continua tra le valli meravigliose. Ultime fermate prima di Milano sale un gruppo di Italiani, tutti maschi, con birre che urlano, non riesco più a leggere, manca ancora quasi un'ora e inizio ad essere infastidito. Parlano tra loro in distanza, attaccano a parlare con gli altri passeggeri ad alta voce. In pochi minuti capisco da dove vengono (sono di una cittadina centro-padana), cosa fanno, so tutto anche se non mi interessa, volevo solo leggere il mio libro. Ad un certo punto intavolano con un altro passeggero il discorso su quanto sia meglio l'italia che finisce su quanto siano merde i francesi: ovvietà, luoghi comuni, frasi palesemente razziste, tutto a volume elevatissimo. Io sono infastidito, mi sto veramente innervosendo. Il mio imbarazzo per appartenere alla stessa etnia di queste persone è indescrivibile. Mi sono sentito a casa, come europeo, per una settimana fino a quel momento. Mi viene in mente che la ragazza di fronte a me è probabilmente francese e mi sento proprio ancora peggio che imbarazzato. Spero solo che non abbia capito, vorrei quasi dire qualcosa, non so nemmeno a chi. Il viaggio finalmente finisce. I due regionali che mi portano a casa da Milano sono un'altra esperienza che però conosco molto bene, visto che li prendo settimanalmente più volte. Non c'è un diretto a metà pomeriggio che unisce Alessandria con Milano, treni scassati, aria condizionata che non va su almeno metà delle carrozze. Tutti con i piedi sui sedili, il controllore non si vede mai (ma devo dire che lo capisco) e ormai metà della gente non ha il biglietto. Mi chiedo come sia possibile che i treni vadano ancora. La nostra grande civiltà fieramente italica. Ultima stazione salgono dei minorenni, di origine straniera, anche in questo caso tutto il vagone ha capito di dove erano visto che lo hanno urlato più volte. Non lo dico per razzismo ovviamente (e non dico di che paese erano perchè sarebbe ingiusto per i loro concittadini) ma per realismo sociale. Comunque è un casino. E' domenica e sul vagone del regionale ci sono persone di una chiara estrazione sociale, anziane, extracomunitari, operai ecc... Ecco qui in Italia ormai la vedi chiaramente la differenza tra le classi. Quella in alto su questi mezzi non la vedi mai, magari ne parla con grandi discorsi di tolleranza senza sapere niente perchè poi prende sempre la macchina. Ritorno ai ragazzini rompicoglioni, urlano, tirano pugni e calci sui sedili, nessuno dice niente. Tutti in imbarazzo, vistosamente "disturbati". L'anziana salita a Tortona si è spaventata e va col suo borsone vicino alla porta. Niente per 15 minuti va così,io li guardo e loro mi riguardano fissandomi come per chiedermi che cazzo voglio, vorrei dire qualcosa ma penso che sono arrivato ed è meglio lasciare perdere come fanno tutti gli altri. Racconto questa cosa perché credo dia una buona idea di che cos'è oggi l'Italia. Un paese di incivili e prepotenti, al di la della nazionalità di origine o delle idee politiche. I maleducati fanno quello che vogliono, usano violenza verbale e a volte fisica, ognuno è dalla sua parte e se ne fotte di ogni altra cosa e di ogni altro individuo. E' davvero deprimente e penso che non ci sia più speranza. Ho resistito fino a 41 anni, ma sono veramente stufo di questo posto che, realisticamente, potrebbe essere salvato solo da un miracolo. Chiedo ancora scusa, ma visto che per ora sono ancora qui, mi sento un po' colpevole a far finta di niente.