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mercoledì 18 dicembre 2019

Pensieri sulla contemporaneità

Dalla mia pagina fb 17/12/2019

Allora, mi sono più volte ripromesso di non scrivere niente su FB che non fosse strettamente legato al mio lavoro, ma essendo in questi giorni particolarmente esaurito, frustrato chiuso in studio a lavorare, malato con polso rotto di nuovo infiammato, e tante altre cose mi voglio scaricare un secondo, tanto ho deciso di cancellarmi almeno parzialmente da FB appena finiti i 2 prossimi lavori. Prima cosa, squallida: si avvicina Natale e pensavo come sarebbe bello se per l'occasione tutti quelli che mi devono pagare, mi pagassero, specialmente i crediti di mesi o anni da parte di gente piena di soldi. A parte questa cosa, che odio parlare di soldi, ma si vive male se non sei ricco e sei sempre li che non ne hai abbastanza per pagare le tasse quando arrivano a sorpresa e cose del genere (soprattutto quando sono due anni che lavori fino alle 5 di notte e giri incessantemente, invecchiando precocemente). Chiedo scusa per lo sfogo. Comunque un'altra cosa su cui riflettevo ovviamente è la contemporaneità. Ho notato che appena uno fa una critica sul presente, spunta subito qualcuno che lo attacca: sei un vecchio! Odi i giovani! Ecc... beh, prima di tutto è sicuro che soffro di nostalgia, mi manca terribilmente il '900 e io sarò per sempre un uomo del '900. Me ne frego di chi ha qualcosa da ridire su questo. So benissimo che per tante cose è meglio adesso, non è che sono scemo, ma non ci posso fare niente, sono cresciuto in quei decenni la, per dire io penso ancora che se sei un maleducato sei uno stronzo, non sei un figo, per capirci. Comunque penso troppo stando da solo, penso lavorando, la notte non dormo e penso. Ci scriverò un libro, ma poche cose le metto qui, ecco: non posso accettare il fatto di non avere più tempo libero. In questa epoca storica è diventato impossibile anche leggere un libro, o per lo meno è molto difficile, non sto dicendo niente di originale. Il fatto qual'è? Che lavoriamo sempre, ma allo stesso tempo ne ce ne accorgiamo e così oltre a non avere il tempo libero siamo anche pieni di sensi di colpa. Quando sono in treno cerco di leggere e dopo 5 minuti guardo i messaggi. Quando sono al cesso guardo Instagram. Quando apro il pc per vedere le email, molte volte perdo quelle importanti per messaggi completamente fuori tema che arrivano. Questo cosa vuol dire? Che sto lavorando, non mi sto rilassando. Sto lavorando per FB, per Instagram, ecc... E'molto semplice, queste cose le avevo già studiate all'università (e ovviamente non ho mai potuto usare le mie conoscenze universitarie), il sistema economico si è sviluppato in modo da farci lavorare senza rendercene conto. Queste cose le leggevo 20 anni fa, internet era appena comparso a 56k. I social media hanno delle utilità evidenti, che però passano assolutamente in secondo piano a infinite forme di dipendenza e nevrosi che essi hanno prodotto. Ma non mi dilungo, anche perchè per parlare di cose del genere bisognerebbe rimettersi a studiare un po', quindi mi faccio solo una domanda: perchè il solito YT, FB, IG, Whatsapp ecc... mi danno tutto il loro enorme servizio gratis??? Perchè in questo momente mentre li sto usando io sto lavorando per loro. Non è una banalità, e non sto facendo del complottismo, è così. Poi chi mi conosce sa bene come ami per esempio youtube, o con che meraviglia guardi dei miracoli tecnologici come gli smartphone, è un altro discorso. Un'altra cosa, se no continuo a pensarci per 2 giorni. Come il mercato attuale con la versione di Internet attuale sta distruggendo tutte le alternative possibili, le contro culture reali, ecc... Allora, sto scrivendo a cazzo, mi scuso se mi esprimo come un troglodita, so che si fa fatica a prendere sul serio un discorso espresso male, ma sta di fatto che tra poco mi rimetto a tagliare dei listelli. Allora stavo dicendo che ad esempio, negli anni 90 avevo alcuni punti di riferimento, con cui magari non condividevo tutto, ma di cui mi fidavo: scrittori, riviste, ecc... Adesso questo difficilissimo, anche per uno che cerca sempre come me. Un altro punto è quello di sopra: non ho più il tempo di leggere tranquillamente, nemmeno sul treno. Siamo molto felici di avere internet ad alta velocità e a basso prezzo ovunque, ma poi come lo usiamo. E non posso dire, basta che mi regolo, perchè non funziona così. Sono dipendenze serie. Altra cosa per esempio: la distruzione di supporti fisici, etichette e negozi di dischi per la musica o di riviste, editrici piccole, fanzine per la letteratura. Certo è una cosa fantastica potere godere in ogni momento di tutta la musica del mondo mai uscita o di tutti testi, ma anche li: come faccio a orientarmi? E come faccio a trovarmi per lo meno nel mio piccolo gruppo? Questo ha distrutto tutto. A parte il fatto che io non possa più campare con la mia piccola libreria o con il mio piccolo negozio di dischi (amen, trovati un lavoro diranno molti nuovi liberali) ma faccio l'ultimo esempietto per far capire cosa penso: per fare una rivista o anche una fanzine un minimo strutturata bisogna mettersi insieme. Scriviamo in 4, c'è il grafico, il fotografo, quello che da una mano a stampare, a distribuirla, ecc... in quel modo prima che una cosa esca pubblicamente viene pensata e rivista. Questo per fortuna non ha impedito che uscissero libri e dischi allucinanti e meravigliosi, ma garantiva un minimo di equilibrio. Adesso io posso aprire il mio blog di medicina anche se non so un cazzo e arrivare di colpo a un pubblico enorme senza nessun tipo di filtro. E allo stesso, tempo tanto per dire, oggi è al 100% impossibile che un gruppo come i Nirvana diventino il gruppo più famoso del mondo. E poi una nota personale: non vivo bene in un mondo senza mini librerie locali in cui devo cercare tutto su amazon, mi sembra un incubo distopico. Non ho riletto, chiedo scusa per gli errori.

mercoledì 13 novembre 2019

Quello che si nasconde dietro.

 martedì ‎12 ‎novembre ‎2019

Quello che si nasconde dietro.

"In arte nessuna forma è totalmente materiale". Le arti sono sempre state legate alle attività magiche, spirituali e trascendentali. Ogni lettera o numero che noi utilizziamo e che riconosciamo in pochi istanti è in realtà un simbolo, una rappresentazione grafica astratta che noi sappiamo interpretare. Tuttavia bisogna avere una conoscenza di base per questo che è molto limitante. Una forma universale che valga sempre in ogni momento in questa e nelle altre realtà deve comunque esistere.