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martedì 17 novembre 2020

Lockdown 16.11.2020 - odore di carbone


Forse sto iniziando ad avere allucinazioni olfattive? Oggi mentre tornava da un breve giro di spesa mi sono ritrovato in una zona di Alessandria dove ci sono alcuni palazzoni che mi ricordano le zone poco frequentate di Berlino, ovviamente un ricordo forzato. Per assurdo la cosa "positiva" di stare qui é sempre stata la voglia di scappare che ne veniva fuori per reazione. Quest'anno di Lockdown mi fa pensare ogni giorni a posti a cui sono affezionato, cosa che mi é sempre successa appunto, ma adesso in maniera più amplificata. Comunque ero in questa via e mentre pensavo a quella somiglianza ho sentito l'odore di stufe a carbone che immediatamente mi rimanda non solo a Berlino, ma alla berlino di 15-20 anni fa. Ho abbassato la mascherina e quell'odore c'era davvero, strano perché qui non l'avevo mai sentito, non so é mai usato io carbone come combustibile da quando sono al mondo io per riscaldare. Boh. In ogni caso mi manca Berlino, quella di quel periodo, che era quasi un'utopia, con i suoi affitti ridicoli, i suoi locali completamente fuori dai business e dalle mode cool delle altre capitali. Poi Berlino é praticamente la terza città in cui sono stato più a lungo dopo Alessandria e Milano e l'unica grande città in cui forse potrei vivere. In ogni caso é stato un piccolo viaggio mentale e un pochino fisico stando qui. 

Altra constatazione é che da Marzo, a parte una decina di Giorni in estate in Friuli con scappata di im una notte a Lubiana (che amo), sono sempre stato qui in zona e ogni giorno ho pensato a qualche posto che mi manca, come forse ho detto più su. A parte la capitale tedesca, parlando di città e quindi non di luoghi vari, i tre posti a cui ho pensato più spesso sono stati:
Venezia, Praga e Kyoto.
Tre città magiche con le quali ho un rapporto e delle quali ho un ricordo magico, istintivo, fuori dal mondo e dal tempo. Come vorrei farmi un giro sotto la pioggia nei vicoli di quelle città proprio adesso.
Ciao

martedì 22 gennaio 2019

Fall of Efrafa, Aachen 2009.

Dalla mia pagina fb: lunedì ‎21 ‎gennaio ‎2019

I concerti più belli di sempre. Non so perchè lo scrivo qui, ne approfitto se no questi pensieri vanno persi, perchè poi rimando e non me li scrivo. Ho appena trovato il video di questo live adesso verso le 22:30 del 2019. La musica è ancora più potente delle arti visive, per quanto mi riguarda. Per me le arti servono ad arrivare all'estasi, a trascendere la realtà, ho imparato a descrivere in questo modo quello che ho sempre pensato a 40 anni. Comunque ci sono momenti, brevi per cui vale la pena di vivere, sono pochi e parlando con le persone e gli amici ho scoperto che molti queste cose non le hanno mai vissute. La cosa mi rattrista molto, mi sembra impossibile. Ma torno a me con la pittura mi è successo una sola volta davanti ad un quadro di Segantini. In quei casi bisogna essere da soli, magari con qualcuno, ma alla fine da soli. Con la musica, ovviamente mi è successo sempre dal vivo ma i concerti veramente di quelli in cui ti rendi conto che ti senti sollevato da tutto e stai per piangere sono penso una decina, non di più. Al primo posto metto i Concrete nel 1996 alla Two days of struggle di Padova. Avevo 18 anni compiuti o da compiere visto che non so quando cadeva la pasqua quell'anno ed è stato un concerto che mi ha cambiato, ma magari ne parlo un altra volta, comunque fu anche un anno di cambiamento. Al secondo posto sono indeciso tra quando vidi 2 poveri contadini la mattina nella piazza del mercato a Wroclaw nel 2008, lui con il violino la moglia con un tamburello. Musica ancestrale e triste bellissima, non ho mai più trovato una cosa del genere, peccato che non avevo ancora lo smartphone. Era proprio un momento di passaggio in Polonia e in quei due contadini mi sembrava di sentire le ultimi respiri della vecchia Europa, è difficile da descrivere, non si può descrivere a parole è una cosa magica, mi ero ritrovato gli occhi lucidi. Sono indeciso con questo concerto qui del video per il secondo posto come dicevo. Nel 2009, altro anno chiave nella mia vita, sono andato con Manuel ad Aachen per vedere uno degli ultimi concerti dei Fall Of Efrafa, che mi piacevano molto, ma non a quel livello. Il concerto fu un esperienza veramente trascendentale, me lo sono visto da solo al lato destro del palco, per decine di minuti ad occhi chiusi, sembra una cazzata lo so. Ma anche li, brividi solo a pensarci, non so cosa darei per rivedere quel concerto. Boh spero qualcuno possa capire. Era un periodo particolare in cui ero più sensibile a certe cose del solito infatti ho fatto anche cazzate e dopo qualche mese ho avuto gli attacchi di panico più pesanti e i picchi più bassi di sempre credo. Comunque, ovviamente quello di cui parlo sono momenti eccezionali in tutti i sensi, che generalmente succedono per vari altri motivi, ma la cosa fantastica delle arti (sia musica, pittura, cinema, ecc...) è che sono un mezzo per arrivare li. Va beh, sono cose troppo personali e non ne parlo mai con nessuno, non so perchè mi sono messo a scrivere qui, spero di non fare la figura dell'intellettuale forzato o roba del genere, sono debolezze forse, ma l'incubo per me è vivere senza queste eccezioni.

da qualche parte ho le foto, devo cercarle