sabato 2 gennaio 2021
venerdì 1 gennaio 2021
lunedì 28 dicembre 2020
Perché amo cosi tanto la neve
Sta notte ha nevicato di nuovo, e sta ancora nevicando, fa freddo e quindi penso che la neve resterà un po'. Quest'anno ha già nevicato diverse volte ad inizio dicembre, e io ovviamente sono molto contento. L'anno scorso aveva nevicato mezz'oretta una sera ed è stato proprio brutto e strano visto che da queste parti dovrebbe nevicare abbastanza. E ogni volta io mi chiedo sempre: perché amo così tanto la neve? Bene, ci sono molti motivi e prima di tutto io la amo perché "mi piace" e basta, fin da quando ho memoria e io sono a posto così. Cercando di razionalizzare, non vorrei ma ho una mente razionale anch'io dopo tutto e i miei studi mi hanno portato ad esserlo ancora di più, ho trovato alcuni punti base. Siamo in un periodo in cui le temperature si alzano, i ghiacciai si sciolgono e nevica sempre meno. Gli inverni di cui mi parlava mio nonno o anche mio padre di alcuni decenni fa non si vedono più. Il Tanaro ghiacciato l'avrò visto due volte e anch'io mi ricordo di inverni completamente diversi da quelli degli ultimi anni. Mi ricordo che in inverno, generalmente, bisognava stare attenti andando a scuola perché c'era il ghiaccio per la strada e tanti cadevano e non solo qualche giorno all'anno ma per gran parte dell'inverno. Andavamo con il bob ai giardini da piccoli, avevo amici che andavano con lo snowboard sulle colline di Valmadonna, comune di Alessandria ed erano gli anni '90, proprio l'altro ieri. Quindi quando nevica mi sento un po' meno preoccupato, ho un po' di sollievo da quel senso di entropia climatica che mi perseguita in continuazione. Altro motivo è che la neve rende tutto più bello: cancella le strade tutte rotte, gli alberi tagliati e non ripiantati, lo sporco e addirittura anche le automobili si vedono meno, rende tutto più bello e per un pochino cancella anche quel senso di decadenza sociale che caratterizza questo periodo storico in questo paese e in questa città. La neve rende tutto più tranquillo, i suoni sono più ovattati, il panorama meraviglioso, i campi spogli, altrimenti un po' squallidi, diventano scenari meravigliosi. E poi, ci ho pensato molto, il motivo principale penso sia che per poche volte all'anno, nel nostro mondo moderno la natura si riprende anche gli spazi urbani e antropizzati e noi non possiamo farci niente. Succede anche con le alluvioni, i terremoti, ecc... ma sono disastri, la natura diventa feroce, con la neve lo fa gentilmente. E' lo stesso motivo per cui amo molto la montagna, i boschi, quando nevica la natura torna qui vicino. Per me che ho sempre abitato in città è meraviglioso e tutti devono accettarlo: chi non lo accetta si arrabbia e vive male. Bisogna accettare che sia più difficile muoversi, bisogna accettare che non siamo ancora noi, umani, i padroni della natura! E' una cosa bellissima e bisogna accettarlo. Chi non accetta questo, sono in moltissimi, è chi ha rovinato tutto, chi ama vivere male e che ci ha portato a questo punto. Questo "chi" non sono i poteri forti immaginari, le corporazioni del male o altro, è proprio un tipo di mentalità, quello per cui ogni cosa è giusta nell'ottica del profitto e non si chiede mai se una cosa è bella e basta. In oltre la neve ci porta un po' di insolito, di meraviglia proprio fuori dalla finestra. Quindi io ringrazio sempre la neve! Questo testo che scrivo sta mattina, composto da pensieri che faccio da anni, è un omaggio, un'offerta alla Neve!
giovedì 19 novembre 2020
Sandman, le edicole e la stazione.
Mi sono riletto qualche storia di Sandman, il fumetto che ho amato tanto, che mi ha fatto sognare, che mi ha fatto scoprire (ma non ancora ascoltare) il "dark" quando ero un giovanissimo adolescente. Quello nella foto é il primo numero che ho letto, sono passati più di 26 anni e, cosa pazzesca ma per me non troppo, lo aveva preso mia mamma e me lo aveva dato. Entrambi i miei genitori leggevano fumetti, mio padre Tex, ovviamente, mia madre invece in casa aveva Pratt, Crepax, diversi francesi... ed é per quello che io mi sono appassionato al fumetto e al disegno. Bene, me lo aveva dato tornando a casa dal lavoro: lei lavorava in stazione, al magazzino dei ricambi per gli scambi e quelle cose li, lo aveva preso ad una delle edicole della stazione. In stazione ad Alessandria negli anni '90 c'erano tre edicole, una sul binario, una nell'atrio e una fuori all'angolo dei giardini. Oggi non ne é rimasta nemmeno una, hanno rifatto tutta la stazione, che è grande e ora è piena di vetrine e spazio commerciali vuoti. Se io fossi stato un un'adolescente oggi, non avrei scoperto un capolavoro del genere e sarei stato sicuramente più mediocre.
martedì 17 novembre 2020
Lockdown 16.11.2020 - odore di carbone
Altra constatazione é che da Marzo, a parte una decina di Giorni in estate in Friuli con scappata di im una notte a Lubiana (che amo), sono sempre stato qui in zona e ogni giorno ho pensato a qualche posto che mi manca, come forse ho detto più su. A parte la capitale tedesca, parlando di città e quindi non di luoghi vari, i tre posti a cui ho pensato più spesso sono stati:
Venezia, Praga e Kyoto.
Tre città magiche con le quali ho un rapporto e delle quali ho un ricordo magico, istintivo, fuori dal mondo e dal tempo. Come vorrei farmi un giro sotto la pioggia nei vicoli di quelle città proprio adesso.
Ciao
Riprendo il blogghino
Dopo anni di abbandono, visto il lockdown, ho deciso di riprendere a scrivere qualcosa qui, pensieri, constatazioni e foto giornaliere.
mercoledì 18 dicembre 2019
Pensieri sulla contemporaneità
Dalla mia pagina fb 17/12/2019
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